Mi è capitato due volte di soccorrere per salvare delle persone da una probabile morte.
La prima volta mi trovavo poco lontano dallo sventurato, gli ero di spalle e mi accorsi che dietro di me c’era un grande rumore di acqua in movimento, il mare era calmo, l’impressione che avevo era di essere vicino ad una cascata. Mi girai e subito vidi l’acqua che schiumava era bianca, da li a due secondi comparvero le mani, per istinto mi diressi verso di lui, appena vicino si aggrappo alla punta del mio moscone con una forza tale che solo lo spavento che c’era sul suo volto la raccontava lunga. Non mi chiese come mi chiamavo, neppure perché gli avevo dato la punta del moscone invece del salvagente. Il suo volto da scuro e impaurito divenne disteso e dopo 15 minuti che era attaccato al moscone senza rivolgermi parola mi ringraziò. Nel frattempo lo avevo portato a riva e ci salutammo, in quel giorno quell’uomo ebbe la vita salva.
In una giornata estremamente ventosa una barca a vela stava per schiantarsi sugli scogli l’equipaggio composto da 2 ragazze e 1 ragazzo erano paralizzati dalla paura e il panico gli impediva di eseguire qualsiasi scelta ragionevolmente giusta che potesse aiutarli a scampare dalla definitiva distruzione della barca sulle rocce. Mi avventurai in loro soccorso legai la barca al moscone e con forti remate riuscii ad allontanarci dagli scogli così da permetterci di riprendere la riva nella più vicina apertura. La paura dell’equipaggio anche se elevato non era superiore a quello che da riva i genitori vivevano. Dopo diversi momenti di attesa decidemmo di entrare attraverso le scogliere, ci andò bene, l’equipaggio e la barca furono incolumi. Arrivati a riva nessuno mi chiese come mi chiamavo e neppure nessuno mi ringraziò per l‘intervento eseguito, tanta era la felicità di riavere i propri figli sani e salvi.
Quando ci si accorge che la vita ti sta sfuggendo, che il tuo controllo su di essa è effimero allora non guardi all’etichetta, ai modi, non sviluppi il tuo orgoglio, ma accetti di essere salvato ti aggrappi a ciò che trovi, in te l’istinto della sopravvivenza prende il sopravvento e rinunci a chiederti se vorresti essere salvato da lui o dall’altro ma accetti che la tua vita sia salva.
Questi episodi sono realmente accaduti a me Cristian, io ero il loro Salvagente.
Oggi sulla morte di Gesù, su quel sacrificio molti non hanno ancora afferrato due concetti 1° era indispensabile 2° l’ha scelto Dio
Parlando di peccato di solito la gente storce il naso perché dichiara che non ha commesso gravi sbagli o fatto del male deliberatamente indicando in maniera approssimata l’attendibilità della propria vita a quelli che sono i valori cristiani indicati nei 10 comandamenti. Ma conoscendo bene la Bibbia ci si accorge che il primo uomo Adamo non sbagliò in niente dei 10 comandamenti esempio: non rubo, non uccise, amo solo Eva non adorò altri dei ecc….. ma pecco!! come quindi pecco ecco la domanda!!???
IGNORO’ la PAROLA che DIO aveva detta cioè non mangiare perché per certo morrai.
Riteniamo valida la parola di Dio per noi che dichiara non c’è altro salvatore? o abbiamo la nostra opinione che equivale al nostro salvagente?
Se le cose stanno così, cioè pensi di non avere bisogno di Gesù allora è come dire che Dio sbaglia ad averti dato questa salvezza, te la senti veramente di non piegarti al tuo Dio?
2Timoteo 1:9 Egli ci ha salvati e ci ha rivolto una santa chiamata, non a motivo delle nostre opere, ma secondo il suo proposito e la grazia che ci è stata fatta in Cristo Gesù fin dall'eternità, ma che è stata ora manifestata con l'apparizione del Salvatore nostro Cristo Gesù, il quale ha distrutto la morte e ha messo in luce la vita e l'immortalitàmediante il vangelo